Nel mio lavoro l’empatia è un pre-requisito imprescindibile: ogni volta che incontro un titolare d’azienda, che sono in riunione con un gruppo di lavoro o conduco un’intervista, sto “in ascolto” dei sentimenti altrui, cerco di “mettermi nei panni” e di “entrare dentro” le situazioni. Nelle relazioni interpersonali, ammetto di essere avvantaggiata da una certa curiosità, istinto traducibile nella predisposizione a scavare, indagare e interrogarmi. E pure di essere favorita da una sensibilità (a volte, da domare!) che mi permette di captare stati d’animo, reazioni, significati dei non detti, della gestualità o della mimica…
Allo stesso modo, quando mi preparo a scrivere un testo, mi affido alla capacità empatica per comprendere le esigenze e le aspettative di chi leggerà, per soddisfare una curiosità, passare un’informazione utile, emozionare o stimolare una conversazione. Nel limite del possibile, non prescindo dal fatto che, una volta pubblicato, il contenuto sarà letto da una persona. In carne e ossa. Non dal segmento di un target.
Ma se le scienze umane permettono di comprendere le emozioni, di decodificarle, di studiare i neuroni specchio (frutto non di uno sforzo intellettuale ma parte del nostro corredo), e soprattutto di capire gli effetti che esse/i producono sulle azioni, è chiaro che l’empatia è solo uno dei fattori funzionali allo svolgimento della mia professione. Serve avere dimestichezza con altre categorie della psicologia.
Nella comunicazione e ancora più nel marketing, infatti, la psicologia entra in gioco prepotentemente: come non tenere conto ▶️ degli elementi che influiscono sulla comprensione di un messaggio, ▶️ delle percezioni e delle motivazioni soggettive, ▶️ della forza della riprova sociale, ▶️ del valore del colore, del carattere tipografico utilizzato, perfino della sua dimensione, ▶️ dell’impatto di alcuni concetti come esclusività o tempo,ecc.?!
Qui alcuni approfondimenti:
https://www.entrepreneur.com/article/251823
https://contentmarketinginstitute.com/2018/07/psychological-insights-marketing/
Photo credits: Ferena Lenzi