Leggo sul supplemento la Lettura del Corriere della Sera che Mark Zuckerberg ha 225 posizioni scoperte per personale con buone capacità nel campo della comunicazione e solo 147 posti per sviluppatori delle piattaforme digitali.
Il lato umano è imprescindibile
Sebbene scienza, tecnologia, ingegneria e matematica siano materie indispensabili soprattutto in vista della sempre maggiore robotizzazione della vita quotidiana, uno degli obiettivi più critici per qualsiasi azienda è garantire una presenza umana in tutte quelle attività che vorremmo comunque vedere svolte da altri esseri umani, pur consci che un computer potrebbe fare meglio.
La buona comunicazione è possibile solo se dotata di empatia
Gestione delle relazioni, organizzazione del lavoro collettivo, motivazione del personale e persuasione: nessuna macchina potrebbe sostituirsi allo storytelling con cui un uomo persuade e suggerisce storie affascinanti e convincenti a un altro essere umano. P
Preservare il lato umano
Pensando alla capacità di porsi nella situazione dell’altro, mi viene in mente l’articolo di Annamaria Testa Robot che scrivono: 7 punti per preservare il lato umano. Certamente una macchina – basta pensare al motore di ricerca da cui attingiamo tutti i giorni informazioni, Google – ha il pregio dell’esattezza, dell’oggettività, della meticolosità nella ricerca, ma come rinunciare alla forza impareggiabile dell’ironia, dell’uso di metafore, dell’approccio legato ai cinque sensi, del dubbio, della progettualità, della curiosità e della seduzione?!
Tali caratteristiche, indispensabili in una narrazione efficace, verbale o scritta non importa, e in molte altre faccende aziendali, a quanto pare, non si possono ottenere in automatico digitando una parola chiave e, tantomeno, acquistare un tanto al chilo al banco del supermercato.
Photo Credits: Ferena Lenzi