Luogo: Condominio Monte Amiata, MIlano
Data: Dicembre 2022
La metro è zeppa di persone dirette ai mercatini di Natale a Fiera Rho. Fatico a guadagnare la porta automatica per scendere alla fermata S. Leonardo, la quartultima della Linea Rossa. Stazione deserta. Conquisto velocemente l’uscita, seguita solo da un anziano signore che mi si avvicina e senza salutare, dandomi del tu, va dritto al sodo: «Cosa cerchi?». «Il Condominio Monte Amiata».
Come uno che ha già visto la scena tante volte, sorride sornione e malinconico, e indica che è a pochi passi, proprio lì, sulla sinistra. «Ci ho vissuto anche io, nella parte rossa, ma c’erano troppe dispersioni e materiali di costruzione scarsi».
Poi, poco prima di salutarmi: «Quelle case piacciono solo a voi architetti e compagnia bella». Al netto della conoscenza estemporanea, il Condominio è davvero qualcosa di inquietante. Progettato dagli architetti Carlo Aymonino e Aldo Rossi alla fine degli anni ’60, il complesso è un unico, articolato blocco di cemento destinato a residenze, negozi di vicinato, ora sfitti, e attività legate al tempo libero.
C’è anche un anfiteatro, evidentemente pensato come baricentro sociale del quartiere. Ci sono passaggi coperti e scoperti che si sviluppano in orizzontale e in verticale, logge e ballatoi ma il senso di isolamento, frammentarietà, solitudine è totale.
È proprio vero: «Quelle case piacciono solo a voi architetti e compagnia bella».